Fakes & Lies

LOCATION: Palazzo Pezzoli - Bologna

PERIODO: 7/8/9 Febbraio 2025

FAKES & LIES: il falso è/e bugia

L’idea di questa mostra nasce da un viaggio nei ricordi personali e culturali dell’artista APP, Andrea Poggipollini, tra passato e presente, reale e immaginario.

In questa estensione di concetti e opere, si è voluto abbracciare il caos e gli incomodi che spesso accompagnano la percezione dell’arte, proponendo un’esperienza che interseca forme visive, sonore e testuali. Questo percorso si snoda in tre sezioni principali: BUGIA d’amore (o di unione), BUGIA storica, e BUGIA contemporanea, ognuna delle quali affronta il concetto di falsità in chiave
artistica, storica e concettuale.

BUGIA d’amore (o di unione)

All’ingresso della mostra, un omaggio alla performance storica Imponderabilia (1977) di Marina Abramovic e Ulay, reinterpretata all’oggi con un nuovo tono di voce e altre forme: due statue di resina bianca rappresentano le figure degli artisti, trasformati in icone surreali con maschere di Batman e Catwoman e nasi allungati che bussano al ricordo legnoso di un Pinocchio recidivo. APP, qui, certamente, ha proteso non al significante della performance originale: qui i soggetti non respirano, sono muti, morti e vivi. Non significano ma rappresentano. C’è della mistificazione come superamento della oggettivazione di una menzogna di un amore: un ricordo imbalsamato e manomesso del loro rapporto artistico e personale.

Il pubblico attraverserà questa installazione sia all’ingresso che all’uscita, ma senza essere filmato, rompendo così un elemento centrale della performance originale. Le sculture non sono solo un’appropriazione visiva, ma anche concettuale: incarnano un fake di un momento autentico, trasformato in una nuova narrativa. Reale, non lo sappiamo. Cos’è reale, in fondo. Questa installazione riflette sul dualismo tra autenticità e finzione, lasciando che il pubblico entri in uno spazio fisico e concettuale che rompe i confini tra memoria storica e rinarrazione artistica.

Come suggerisce Alain de Botton in L’arte come terapia, l’arte diventa uno specchio in cui proiettiamo le nostre emozioni e le nostre fragilità: qui, la bugia è un atto di sopravvivenza, un’illusione necessaria per rielaborare il dolore e l’unione perduta.

BUGIA storica

La seconda sezione è dedicata alla scultura e all’appropriazione di stili iconici di Giacometti e Modigliani. Sette statue realizzate in ferro, resina e colore reinterpretano le sembianze tipiche delle loro opere, ma con dettagli ironici e perturbanti, come i nasi allungati che evocano, ancora, Pinocchio, simbolo universale della bugia. Ogni scultura rappresenta una delle sette arti, suggerendo un dialogo tra il falso e il vero nella funzione dell’arte. Le figure appaiono come fantasmi, illuminate da flash intermittenti che simulano lampi di bombardamenti, creando un senso di precarietà e tensione.

Questa sala si propone come una riflessione sul concetto di autenticazione nell’arte e sulla memoria culturale che spesso si mescola con rielaborazioni e appropriazioni, dando vita a nuove verità. Come accade con qualsivoglia ingannevole ricordo: ogni scultura incarna un “falso” che diventa una nuova verità; sottolineando il potenziale evocativo e perturbante delle appropriazioni artistiche.

BUGIA contemporanea

La terza e ultima sezione è dedicata al concetto di souvenir e alla sua relazione con il nostro presente. Qui, un omaggio a Michelangelo, viene trasformato in un gioco di contrasti: una scultura che combina la testa di Captain America e il naso della bugia: è più iconica l’arte o una bugia? Forse siamo tutti souvenir di noi stessi. Moltitudine: si aggiungono simboli che rappresentano la tensione tra guerra e pace, distruzione e ricostruzione.

Questo percorso invita i visitatori a riflettere su come i simboli contemporanei possano essere reinterpretati per raccontare nuove storie, spesso intrise di contraddizioni e ambiguità. Le luci rosse e i flash stroboscopici continuano a scandire il tempo, sottolineando
l’impatto effimero delle bugie e delle verità contemporanee.

Bugia o verità?
Il percorso della mostra si chiude con una saletta dedicata alla lettura e alla riflessione. In questa sala, informazioni e didascalie approfondiscono il contesto delle opere e il tema della falsità nell’arte. Questo spazio, volutamente sobrio rispetto agli altri ambienti, offre un momento di pausa e contemplazione, invitando il pubblico a interrogarsi sulle bugie che permeano il passato, il presente e l’arte stessa.

FAKES & LIES è un viaggio tra verità e menzogna, un invito a attraversare i confini del reale e dell’immaginario, lasciandosi coinvolgere dal potere evocativo e destabilizzante dell’arte.

Concept e sculture Andrea Poggipollini (APP)
Fotografie di Gianluca Perrone
Musiche di Fabrizio Festa
A cura di Sascia Deleo